Mese: Gennaio 2024

Gobetti, Ruffini e il libro Diritti di libertà

Articolo in Evidenza

Pubblico questo articolo su Gobetti e Ruffini che era stato pubblicato sul sito Eventi Dimenticati.

Gobetti in uno dei suoi ultimi scritti, il 23 gennaio 1926 per la rivista settimanale Conscientia di Gangale, definì Francesco Ruffini come uno dei «tre uomini europei» della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Gli altri due secondo il giovane intellettuale torinese erano Einaudi e Mosca. Gobetti frequentò il  suo corso e sostenne l’esame finale,  ma la collaborazione tra i due iniziò solamente alcuni anni più  tardi.

Con Francesco Ruffini non si incrinarono i rapporti,  dopo l’avvento del fascismo come con altri intellettuali riferimenti culturali di Gobetti; fu proprio in quegli anni che iniziò tra di loro la collaborazione.

Le prime collaborazioni con Francesco Ruffini

Una prima collaborazione tra i due avvenne – secondo il ricordo  di Barbara Allason – in occasione di un incontro del ciclo di conferenze sull’attualità politica organizzato da Gobetti  nel 1923 alla Mole Antonelliana.

Successivamente il nome di Francesco Ruffini apparve in un articolo su «Rivoluzione Liberale» dal titolo Le origini della proporzionale scritto in occasione dell’approvazione, nei primi mesi del 1925, della riforma elettorale voluta dal fascismo che introduceva il sistema uninominale maggioritario.

 L’articolo di Ruffini venne pubblicato all’interno nel numero di febbraio della rivista di Gobetti dedicato alla commemorazione della proporzionale, in  cui vennero pubblicati articoli anche di Sturzo, Salvemini,  Ansaldo,  Morra di Lavriano e Dorso.

Nel suo articolo Ruffini ribadì gli argomenti liberali a sostegno della legge elettorale proporzionale, da lui già sostenuti nel libro Guerre e riforme costituzionali. In particolare, nell’articolo si sosteneva la capacità della proporzionale di garantire nella fase d’ingresso della masse in politica, la rappresentanza delle élite della società.

Gobetti e la scelta di pubblicare il libro Diritti di Libertà

Nel 1925 Gobetti scelse di pubblicare alcune opere di letteratura come L’antologia dei poeti catalani contemporane (1845-1925)  curata da Cesare Giardini  e l’Antologia della  lirica tedesca contemporanea curata da Elio Gianturco. 

Con questi due libri Gobetti stava preparando una situazione favorevole per il successo dei suoi libri all’estero –  l’ondata repressiva del fascismo si stava riflettendo sul mercato produttivo e distributivo sulle espressioni culturali di opposizione.

Scelse, per questa ragione, di pubblicare due ultimi testi politici di queste edizioni, ovvero La Libertà di Francesco Saverio Nitti e i Diritti di libertà di Francesco Ruffini. La proposta di Gobetti  al giurista sulla preparazione del volume avvenne probabilmente nel marzo- aprile del 1925 e il volume fu concluso in autunno.

Francesco Ruffini e il libro Diritti di libertà

Diritti di libertà fu pubblicato nel 1926, ma nelle librerie divenne subito  introvabile e circolò solamente in modo clandestino. Il libro non poté essere segnalo da Rivoluzione Liberale in quanto  aveva già cessato le sue pubblicazioni. Venne quindi segnalato sul Baretti nel dicembre 1925 come «saggio completamente inedito sulle costituzioni contemporanee».

Il volume raccoglie  molte delle idee e delle critiche contro il fascismo fatte da Francesco Ruffini al Senato, in particolare nella seduta del 19 novembre e dei discorsi del 15 e 19 dicembre che hanno ricevuto delle repliche anche da Mussolini.

Un capitolo del volume fu utilizzato da Francesco Ruffini anche per un articolo destinato al Corriere della Sera intitolato Nuove e vecchie Costituzioni, ma l’edizione contenente l’articolo fu sequestrata. Quello fu anche l’ultimo articolo del giurista che infatti cessò la sua collaborazione con il Corriere della Sera come Einaudi e Sforza dopo l’estromissione di Albertini dalla direzione del Giornale.

La parte di una trilogia

Il libro Diritti di liberà non va considerato  solamente come l’espressione organica dell’impegno politico dell’autore, ma come il proseguo di una trilogia scritta dal giurista iniziata con La libertà religiosa, in seguito con Storia dell’idea – pubblicato nel 1901 – e  proseguita successivamente con Corso sulla libertà religiosa come diritti pubblico  uscito in volume nel 1924. Queste due opere rielaborano delle idee di fondo che con il libro pubblicato per la casa editrice di Gobetti trovarono la loro applicazione nella complessiva teoria della costituzione e dello Stato.

Ruffini, in questa opera, prende una netta posizione sui caratteri stessi dell’origine del Regno d’Italia e l’innovazione avvenuta attraverso i diversi plebisciti dello Statuto Albertino.

Inoltre Ruffini  cercò di contrastare la rimozione che la cultura giuridica stava operando contro ogni voce non allineata con estremismo statalista di origine germanica,  sostenuto anche dal fascismo, ma che era già stato adottato  precedentemente nel periodo precedente al fascismo.

La circolazione sotterranea lo rese uno dei testi  alla base dell’educazione antifascista per i giovani che cercarono sfuggire all’indottrinamento del regime, anche se nel secondo dopoguerra i concetti espressi erano ormai superati.

Bibliografia:

P. Bagnoli, Piero Calamandrei. L’uomo del ponte,  Fuori onda, Firenze, 2012

N. Bobbio,  Trent’anni di storia della  cultura a Torino (1920-1950), CRT, Torino, 1977

N. Bobbio, L’ombra di Francesco Ruffini, in Nuova Antologia , 2157, Gennaio-marzo, Le Monnier, Firenze, 1986

M. A. Frabotta, Gobetti. L’editore giovane, Il Mulino , Bologna, 1988.

A. Fragioni, Francesco Ruffini. Una biografia intellettuale,  Il Mulino, Bologna, 2017

F. Ruffini, Diritti di libertà, (Postfazione di) M. Dogliani, Edizioni di Storia e Letteratura,

Articoli su Gobetti:

Piero Gobetti, l’editore come un creatore

Gobetti e il giudizio sul Partito popolare

Francesco Sunil Sbalchiero

15 libri consigliati editi nel 2023

Articolo in Evidenza

Volevo iniziare l’anno nuovo consigliando alcuni autori, periodici e libri che mi hanno particolarmente colpito nel 2023.

Maria Zambrano

Allieva di Ortega y Gasset, impegnata nel rinnovamento della vita politica e culturale della Spagna con l’istaurarsi della dittatura franchista prese la via dell’esilio. Con la fine del franchismo si impegno nella difesa della giovane democrazia spagnola

René Girard

Antropologo e critico letterario, ha insegnato Letteratura comparata alla Stanford University. Tra i numerosi saggi tradotti in italiano, ricordiamo: La violenza e il sacro (Adelphi, 1980),  Portando Clausewitz all’estremo (Adelphi, 2008) e  Violenza e religione. Causa o effetto? (Raffaello Cortina, 2011).

Umberto Campagnolo

Filosofo e docente universitario, nel 1933 andò in esilio a Ginevra dove conseguì il dottorato con Hans Kelsen presso l’Institut Internationalde Hautes études. Tornato in Italia nel 1940 grazie all’aiuto di Adriano Olivetti, con l’incarico di organizzare la biblioteca all’iterno dell afabbrica e avviare l’attività della casa editrice comunità, nel 1943 ottenne l’incarico di storia delle dottrine politiche all’Università di Padova. Sull’argomento consiglio la recente biografia di Fabio Guidali, Un intellettuale europeo. Umberto Campagnolo tra antifascismo e guerra fredda, Pacini, 2023

Un nuovo periodico

Altopiano. Rivista di analisi politica

Nuova rivista interdisciplinare di analisi politica, diretta da Marco Almagisti professore di Scienza della Politica all’Università di Padova, nata per favorire la comprensione dei fenomeni che caratterizzano questi anni di grandi cambiamenti.

15 LIBRI DEL 2023

1- Vanessa Maggi, La città italianissima. Trieste nel dibattito politico del dopoguerra, Pacini editore, 2023

2- Luigi Giorgi, Giuseppe Dossetti. La politica come missione, Carocci, 2023

3-Paolo Pombeni, Guido Formigoni, Giorgio Vecchio, Storia della Democrazia cristiana 1943-1993, Il Mulino, 2023

4-Orlic Mila, Identità di confine. Storia dell’Istria e degli istriani, Viella, 2023

5- Luca Baldissara, Italia 1943. La guerra continua, Il Mulino, 2023

6- Sergio Luzzatto, Dolore e furore. Una storia delle Brigate Rosse, Einaudi, 2023

7- Massimo Baioni ( a cura di) Città mito. Luoghi del Novecento politico italiano, Carocci, 2023

8- Bruna Bianchi, Non resistere al male con il male. Obiezione di coscienza e paifismo0 nel pensiero di Tolstoj, Biblion edizioni,2023

9-Maurizio Pagano, Le radici de liberalsocialismo. Il percorso intellettuale e politico di Aldo Capitini e Guido Calogero, Pacini, 2023

10-Paolo D’Angelo, Benedetto Croce, la biografia. Gli anni 1866-1918, Il Mulino, 2023

11-Walter Bruno Renato Toscano, Pantere Nere, America bianca, Ombre Corte, 2023

12-Pier Giorgio Zunino, Gadda, Montale e il Fascismo, Laterza,2023

13- Massimo L. Salvadori, L’antifascista. Giacomo Matteotti, l’uomo del coraggio cent’anni dopo (1924-2024), Donzelli, 2023

14- Mario Martini, L’altra via di Aldo Capitini, Aras, 2023

15- Marta Margotti, Cattolici a lavoro. Primo Mazzolari, cattolicesimo italiano e questione sociale nel secondo dopoguerra, Morcelliana, 2023

libri gobettiani:

Cesare Pianciola, La persona laica. Norberto Bobbio nel Novecento filosofico, Biblion,2023

Piero Gobetti, Carteggio 1924, ( cura di ) E. Alessandrone Perona, Einaudi,2023

Piero Gobetti, L’editore ideale, Aras, 2023

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